Rinforzi nel personale e nuovo percorso assistenziale in Area Medica
Cinque giovani medici infettivologi e due medici internisti andranno a rinforzare i reparti di area medica del San Francesco, e un nuovo modello organizzativo dei reparti internistici favorirà una maggiore integrazione nella gestione del paziente internistico complesso.
NUORO, 9 AGOSTO 2024 – Cinque giovani medici infettivologi e due medici internisti andranno a rinforzare i reparti di area medica del San Francesco.
Grazie ad una nuova organizzazione dei reparti internistici, che favorisce una maggiore integrazione nella gestione del paziente internistico complesso, il San Francesco ritorna ad essere attrattivo per crescere professionalmente.
Sono le novità più rilevanti che la Direzione strategica dell’ASL n. 3 di Nuoro mette in campo per rispondere a quei pazienti affetti da più patologie concomitanti, spesso anziani e fragili, provenienti soprattutto dall’area dell’emergenza o da altre unità operative/ambulatori quando è necessaria una attenzione alla polipatologia.
«Grazie all’impegno dei responsabili delle strutture internistiche nello sviluppare percorsi condivisi – spiega il Direttore Generale, Paolo Cannas – anche i reparti di Malattie Infettive, Geriatria e Medicina dell’Ospedale San Francesco si apprestano ad accogliere giovani colleghi, che contribuiranno ad assicurare l’assistenza infettivologica e internistica per un bacino d’utenza che storicamente riguarda la provincia di Nuoro e non solo. Con l’assunzione dei nuovi medici l’equipe incrementa il proprio organico e si rinforza».
Il Dipartimento di Cure Mediche, diretto da Mauro Pisano, si avvale della preziosa collaborazione dei primari Antonina Carai (Malattie Infettive), Salvatore Zaru (Medicina) e Antonio Casula (Geriatria). Grazie al lavoro di squadra si è potuto creare un clima positivo ed innovativo, che è risultato vincente e attrattivo.
«La peculiarità dei reparti afferenti alle cure mediche – spiega Pisano – è quella di considerare il malato in un’ottica olistica, globale, prendendo in cura gli ammalati che presentano più patologie contemporaneamente. La persona è quindi considerata nella sua interezza, in relazione a tutte le problematiche che presenta, per meglio affrontare la diagnosi e il percorso terapeutico»
In particolare nasceranno due nuove attività all’interno del Dipartimento di Area Medica:
1. Attivazione Programma Antimicrobial Stewardship (modello di governo clinico utile ad ottimizzare le terapie antibiotiche e ridurre le resistenze, programmato da un team multidisciplinare composto da Infettivologo, Farmacista Ospedaliero, Igienista, Microbiologo del Laboratorio). Obiettivo: il miglioramento del percorso assistenziale, con la presa in carico da parte del team di tutte le terapie antimicrobiche dei pazienti ospedalizzati, la rilevazione standardizzata dell’esito del trattamento, degli effetti avversi, la riduzione delle resistenze antimicrobiche e la garanzia di una terapia “cost-effective”.
Alcuni dati: l’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di antibiotico-resistenza; nel 2050 le infezioni causeranno più decessi che non i tumori o gli incidenti stradali.
L’integrazione di giovani specialisti con un ottimo background con il personale medico della SSD di Malattie Infettive permetterà anche la riapertura dell’ambulatorio HIV e per le malattie sessualmente trasmissibili.
2. Area Medica Critica in Geriatria, con 4 posti letto per pazienti critici che saranno gestiti in maniera intensiva (monitoraggio multiparametrico, diagnostica ecografica, ventilazione non invasiva con CPAP e NIV, skill per procedure invasive), attivabili grazie al background professionale del Dott. Antonio Casula, nuovo Direttore della Struttura Complessa di Geriatria e di nuovi professionisti attratti dal progetto. Un restyling di un reparto complesso ma essenziale, che garantirà inoltre il potenziamento degli ambulatori per i pazienti affetti da malattia di Alzheimer e patologie osteometaboliche.
«Il nuovo modello organizzativo della ASL 3 – conclude Pisano – punta a far ripartire in maniera razionale e moderna l’attività della struttura di Malattie Infettive e, contestualmente, dare un nuovo impulso alla struttura di Medicina e Geriatria, reparti vitali e cruciali di ogni ospedale». Inoltre con l’avvio delle COT (Centrali Operative Territoriali) e l’utilizzo della centrale di monitoraggio dei pazienti a domicilio, sarà possibile gestire le cronicità direttamente nel territorio.
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9 Agosto, 2024