Il sogno di Giulia porta conforto anche alla Pediatria nuorese
L’associazione, fondata dai genitori della piccola scomparsa nel 2018 a causa di un male incurabile, dona due poltrone-letto al reparto del San Francesco di Nuoro.
Riuscire a trasformare un dolore lacerante, quale è la perdita di una piccola figlia, in una missione d’amore e generosità non è facile. Ma per i genitori di Giulia Zedda – scomparsa a soli 10 anni a causa di tumore al cervello – è stato quasi un “processo” naturale: perché aiutare il prossimo e, in particolare, i bambini meno fortunati, era anche il desiderio di Giulia. Questa mattina la mamma e il papà della piccola, con l’associazione da loro fondata – “Il sogno di Giulia Zedda odv” – hanno consegnato alla Pediatria dell’Ospedale San Francesco di Nuoro due poltrone/letto nuove fiammanti, per consentire ai genitori che prestano assistenza ai loro piccoli di poter riposare qualche ora su una seduta comoda.
La donazione fatta oggi ha rappresentato, per i genitori, un momento d’incontro col personale del reparto e con il suo direttore, Antonio Cualbu.
«La nostra Giulia ci ha insegnato tanto – affermano Eleonora Galia e Alfio Zedda – anche ad avere fede in modo diverso, autentico».
La storia di Giulia è commovente e la mamma la racconta anche sulla pagina di Facebook dedicata alla figlia, venuta a mancare a maggio del 2018. Un racconto che mette in luce la sua storia, dai primi sintomi alla diagnosi quindi dai primi interventi chirurgici ai consulti in diverse strutture sanitarie, anche oltre Tirreno. Tutti gli attimi vissuti assieme, le esperienze vissute in ospedale e a casa, sino all’ultimo saluto. Una storia che la signora Eleonora ha raccontato anche nel libro “Volevo vivere a colori, la storia di mia figlia Giulia”.
L’associazione apre i battenti per sostenere e assistere quelle famiglie e donare gioia e serenità a quei bambini che devono affrontare una situazione di bisogno. «Vogliamo migliorare la vita delle persone – riassume Eleonora Galia -. Dal settembre 2018 i progetti realizzati a Cagliari e nel resto dell’isola sono stati diversi, dall’aiuto economico all’acquisto di presidi medico-sanitari alla raccolta e distribuzione di giochi, prodotti di cancelleria, capi di abbigliamento e altro ancora. Prima verifichiamo le condizioni delle cose che ci donano, poi facciamo una selezione per poter dare le migliori. E’ un ‘circolo virtuoso’, non si spreca, si riutilizza e si aiutano gli altri».
La donazione di Giulia è stata particolarmente gradita dal reparto e dalla ASL n. 3 di Nuoro, anche perché migliorare l’accoglienza è uno degli obiettivi aziendali per le strutture sanitarie, nuoresi dove prendersi carico di un paziente significa accogliere anche i famigliari che lo devono accudire.
Galleria immagini
Ultima modifica
4 Marzo, 2024