Due cabine pletismografiche a Nuoro e Macomer

Si tratta di uno strumento per la diagnosi delle patologie polmonari che supporterà, in particolare, la presa in carico dei pazienti affetti da Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) in telemedicina.

Cabina pletismografica

NUORO, 4 dicembre 2024 – Due apparecchiature di ultima generazione in grado di eseguire una spirometria globale per la diagnosi accurata delle patologie polmonari e la prevenzione delle loro possibili complicanze.

Si tratta della cosiddetta cabina pletismografica, un box sigillato con pareti trasparenti dentro il quale il paziente può respirare solamente attraverso un tubo collegato allo spirometro che comunica con l’esterno. Attraverso un software dedicato il test permette di misurare la quantità di gas presente nel polmone e con questo stabilire se esiste una malattia che riduce il volume polmonare causandone un difetto ventilatorio restrittivo (interstiziopatie, tipo fibrosi polmonare idiopatica sindrome post-covid) o una malattia che aumenta il volume polmonare, causandone un eccesso di aria (iperinsufflazione), tipico delle patologie ostruttive: asma e Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Una delle due cabine è stata installata nel Poliambulatorio di Macomer; l’altra in sostituzione della precedente cabina nell’Ospedale Cesare Zonchello di Nuoro.

L’acquisto delle due cabine pletismografiche nasce dalle esigenze emerse nel corso degli incontri delle Comunità di Pratica, introdotte dalla direzione strategica dell’ASL di Nuoro al fine di dare gambe ai PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali), in linea con gli obiettivi della medicina di prossimità.

«Nel caso specifico – conferma il Direttore Generale, Paolo Cannas – entra in gioco il PDTA della BPCO, che è una delle tre patologie croniche più frequenti tra gli ultra-sessantacinquenni, insieme allo scompenso cardiaco e al diabete».«Nell’iter dell’acquisizione di questa tecnologia da parte dell’ASL di Nuoro – continua Cannas – è stata fondamentale la presenza, all’interno della Comunità di Pratica, dell’ingegnere clinico aziendale, che ha tradotto in un bisogno concreto l’esigenza di miglioramento del processo, individuando una tecnologia che è utile per gestire i pazienti nel proprio territorio, così come sta avvenendo con successo per i pazienti con scompenso cardiaco, sfruttando le potenzialità della telemedicina e della nostra centrale di monitoraggio».

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4 Dicembre, 2024